Servo vs Maggiordomo

Nel post di ieri (Dal maggiordomo, su IA) mi sono servito, a proposito di queste risorse che consideriamo artifici di intelligenza, del termine 'maggiordomo'.

L'ho fatto concedendogli la maiuscola, dunque personalizzando ciò che peraltro so bene essere un congegno macchinistico. L'ho fatto, e rivendico qui la scelta, non di parola ma di concetto, per la 'semplice' ragione che la 'cosa' che designa (ChatGPT & Co., ma anche i marchingegni di ricerca che stanno fiorendo, vedi Copilot o Gemini di Google) funziona, prima di tutto: insomma mi è d'aiuto sia per ciò che sa fare bene (e mi fa fare bene) sia per ciò che non sa fare o fa male (in quanto mi sollecita a intervenire). 

In breve, questa 'cosa' incrementa il mio desiderio e forse anche la mia capacità di essere nel mondo, cercando di capirlo. Come mi sto abituando ad interagire con una 'realtà aumentata' è ora che mi abitui a interagire con un'intelligenza aumentata. 

I più, ancora oggi, quando parlano di intelligenza artificiale (ma questo vale per tutto ciò che si inscrive nell'universo del sapere e del fare dentro la tecnologia digitale) sono propensi a far riferimento ad una figura diversa da quella di cui sto dicendo: quella del 'servo'. Indicato così brutalmente il legame può sembrare improprio. Ma perde la sua caratterizzazione più cruda se lo si inquadra all'interno della disposizione mentale, tuttora diffusa tra gli utenti, a 'servirsi' di queste risorse, considerandosi ad esse superiori (in quanto umani, ovviamente), ma non del tutto, se a questa disposizione si associa sovente il timore che i rapporti di forza e intelligenza tra umano e macchina si ribaltino.

Assumere (felice scelta di parola!) 'la cosa' come Maggiordomo significa riconoscergli il fatto che sa fare ciò che io non so fare, almeno come lui le fa, ma allo stesso tempo riconoscere a me stesso il compito di indirizzarne la messa in atto. Io sono il virtuale, lui l'attuale. Come dire che sarà sempre alle mie dipendenze: fino a quando, almeno, mi considererò in grado di programmarne e gestirne mansioni e azioni. 

Coerentemente con questo assunto (e predisponendomi a utilizzarne i suggerimenti in situazione pubblica) ho chiesto al Maggiordomo (che in questo caso vestiva la casacca di Gemini.Google) di darmi qualche 'dritta' sul rapporto fra maggiordomo e servo.

L'insieme di questo ragionamento/colloquio ha molteplici implicazioni pedagogiche.
Ne provo ad elencare alcune (chi vuole può aggiungerne di altre o anche contestarne l'assunzione; il blog potrebbe - dovrebbe? - essere un'occasione di dialogo):

- il confronto sull'IA generativa sta segnando un salto di qualità nella cultura pedagogica che si interroga sulle fenomenologie del mondo digitale, alle preliminari diffidenze stanno sostituendosi delle preliminari curiosità;

- stiamo più o meno consapevolmente abbandonando un approccio frontale con l'universo digitale per sostituirlo con un approccio inclusivo (di noi stessi lì dentro);

- stiamo via via rendendoci conto che gli 'errori' e talora pure gli 'orrori' in cui incappa quel tipo di intelligenza non sono dovuti al fatto che sia troppo macchina ma, invece, al fatto che sia troppo umana' (errare humanum est);

- per godere al meglio dei 'servizi' del Maggiordomo, e quindi farci un'immagine attendibile delle sue potenzialità e pure dei suoi limiti, dobbiamo testarlo, almeno all'inizio, su un area di sapere di cui siamo competenti, almeno quel tanto che permette di fiutare suoi fraintendimenti;

- diciamo spesso che questa 'cosa' produce sapere che non pensa, ma questo implica che sappiamo cosa è pensiero e che rapporto esso ha con il corpo (l'unica dato incontrovertibile, almeno per ora, in tutta questa faccenda è che il Maggiordomo non ha un corpo!);

- le questioni sollevate dal rapporto fra la nostra e la sua intelligenza chiamano in causa i temi generali della formazione umana (sia in chiave di sociogenesi sia in chiave di psicogenesi) dentro i quali dovremmo sforzarci in includere consapevolmente le questioni aperte dalla crisi della formazione scolastica (e universitaria, ovviamente).

Qui di seguito, il dialogo intercorso sulle differenze servo/maggiordomo, con i relativi incidenti di fine percorso (suoi, di uno/a che non pensa ... perché non legge ... come tanti nostri studenti, del resto!)

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Io (Roberto Maragliano)
Che differenza c'è tra maggiordomo e servo? mi sai indicare qualche riferimento letterario e cinematografico?

Gemini
La differenza principale tra un maggiordomo e un servo sta nel loro ruolo e nelle loro responsabilità.

Maggiordomo: Posizione di alto livello: Un maggiordomo sovrintende all'intera gestione di una casa signorile o di una tenuta. Supervisione: Gestisce il personale domestico, assegna compiti, coordina il lavoro e ne garantisce l'efficienza.Amministrazione: Si occupa delle questioni finanziarie, come la gestione del budget, il pagamento delle bollette e l'acquisto di beni e servizi Discrezione e fiducia: Gode di una posizione di grande fiducia da parte dei suoi datori di lavoro e spesso è a conoscenza di informazioni riservate. Professionalità: Deve avere un'elevata padronanza dell'etichetta, delle buone maniere e delle procedure di servizio.

Servo: Mansioni specifiche:Un servo svolge compiti manuali specifici, come la pulizia, la cucina, il giardinaggio o l'assistenza personale. Supervisione diretta:Lavora sotto la diretta supervisione del maggiordomo o di un altro membro del personale di alto livello.Minore autonomia:Ha meno responsabilità decisionali e un minor margine di manovra rispetto al maggiordomo.Competenze specifiche:Può avere competenze specifiche in un determinato settore, come la cucina o la manutenzione.

Esempi letterari e cinematografici:

Maggiordomo: Alfred Pennyworth nella serie di Batman: Un maggiordomo leale e devoto che funge da mentore e figura paterna per Bruce Wayne. Charle nel film "Gosford Park": Un maggiordomo esperto e autoritario che gestisce la complessa servitù di una grande tenuta inglese. Jules Vernenel romanzo "Ventimila leghe sotto i mari": Il maggiordomo fedele e efficiente del Capitano Nemo.

Servo: Mrs. Doubtfire nel film "Mrs. Doubtfire - Non è mai troppo tardi per essere padre": Un uomo che si traveste da tata per stare vicino ai suoi figli dopo il divorzio. Samwise Gamgee nella trilogia del "Signore degli Anelli": Un fedele hobbit che accompagna Frodo nel suo viaggio per distruggere l'Unico Anello. Robi nel film "Joy": Un inventore che lavora instancabilmente per aiutare la sua famiglia a realizzare il loro sogno.

Questi sono solo alcuni esempi, e la rappresentazione di maggiordomi e servi nella letteratura e nel cinema può variare notevolmente a seconda dell'opera e del contesto storico.

Io
Dimmi qualcosa di più sul maggiordomo di Capitan Nemo, non è che lo stai confondendo con Passepartout, che appartiene ad un altro romanzo? E se non li confondi, in che senso sono diversi?

Gemini
Mi scuso, sembra che ci sia stata una confusione nella mia risposta precedente. Il maggiordomo di Capitan Nemo nel romanzo "Ventimila leghe sotto i mari" non si chiama Jules Verne, ma è un personaggio senza nome a cui ci si riferisce semplicemente come "il maggiordomo".
Confesso di aver confuso il maggiordomo di Capitan Nemo con Passepartou, il fedele servitore di Phileas Fogg nel romanzo "Il giro del mondo in 80 giorni" di Jules Verne. Entrambi i personaggi sono servitori devoti e competenti che accompagnano i loro padroni in viaggi straordinari.
Tuttavia, ci sono alcune differenze fondamentali tra i due:

Maggiordomo di Capitan Nemo:

  • Misterioso: La sua identità e il suo passato non sono mai completamente rivelati.

  • Leale e riservato: Esegue gli ordini del Capitano Nemo con precisione e discrezione.

  • Esperto: Ha una vasta conoscenza di diverse lingue, culture e discipline.

  • Enigmatico: Il suo ruolo e le sue motivazioni rimangono in parte avvolte nel mistero.

Passepartout:

  • Fedele e premuroso: Si dedica completamente al servizio di Phileas Fogg, accompagnandolo in un'impresa apparentemente impossibile.

  • Adattabile e coraggioso: Si dimostra capace di affrontare sfide e imprevisti con ingegno e determinazione.

  • Curioso e aperto: Si affascina dalle diverse culture e tradizioni che incontra durante il suo viaggio.

  • Simpatico e umano: La sua personalità semplice e amichevole lo rende un personaggio amato dai lettori.

In definitiva, sia il maggiordomo di Capitan Nemo che Passepartout sono figure iconiche della letteratura di Jules Verne che incarnano valori come la lealtà, la dedizione e lo spirito di avventura.

Spero che questa risposta sia stata più utile e precisa. Per approfondire le differenze tra i due personaggi, ti consiglio di leggere i rispettivi romanzi: "Ventimila leghe sotto i mari" e "Il giro del mondo in 80 giorni".

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